Saranno festività natalizie segnate dal gradito ritorno del Presepe Vivente a Pollina. Dopo la pausa forzata dello scorso anno, per le restrizioni dovute alla pandemia, sono in corso i preparativi per l’evento più atteso dell’anno, previsto in tre serate: il 26 dicembre, e ancora l’1 e il 2 gennaio. Una vera ripartenza segnata dalla volontà della comunità di riprendersi un momento che in pochi anni è diventato cruciale, sposandosi con il sentimento collettivo che anima la comunità proponente. Pollina mette in scena la piccola Betlemme di duemila anni fa, facendosi luogo di mistero, tradizione e spirito.
Il Presepe Vivente è la riproduzione fedele prima di tutto di un messaggio, ispirato quest’anno alla Lettera Apostolica “Admirabile Signum” del Santo Padre Francesco: racconta della volontà di San Francesco di presentare nel borgo di Greccio il Bambino nato a Betlemme, per vedere con i propri occhi il disagio di un corpo neonato, adagiato su una greppia e di come giaceva sul fieno tra il bue e l’asino. Fu lo zelo di un uomo, Giovanni, ad approntare il necessario perché il desiderio del Santo fosse realizzato. Arrivarono in molti a Greccio quel Natale, manifestando ognuno una gioia nuova, mai sperimentata. Un sacerdote poi, celebrò lì l’Eucaristia. Così nasce la tradizione del presepe: una raccolta festosa attorno all’umile e al contempo possente immagine di Cristo, “senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano partecipi del mistero”.
Il presepe è il simbolo penetrato nel cuore dei cristiani e lì rimasto fino ai giorni nostri, ripropone la bellezza della fede con semplicità. Come Greccio, rifugio per l’anima che si nasconde sulla roccia per lasciarsi avvolgere nel silenzio, allo stesso modo Pollina accoglie l’invito e si prepara a incarnare di nuovo quel mistero, consentendo a ogni visitatore di sentire e toccare quella povertà. Tra scene che diventano il racconto evangelico della nascita di Gesù e la tradizione popolare la piccola Betlemme di Pollina è pronta a rivivere la storia dell’incarnazione di Cristo. Pollina, d’altronde, per la sua particolare conformazione e per il peculiare contesto paesaggistico che la circonda, rappresenta il sito ideale per le ambientazioni di un Presepe Vivente.
Tre serate nelle quali – dalle 15.00 in poi – i visitatori saranno letteralmente trasportati nella Palestina di duemila anni fa, tra magiche scenografie e atmosfere fiabesche: a Pollina non si vede il Presepe, ma si è dentro il Presepe! L’atmosfera proposta promette di andare oltre il classico Presepe Vivente, evocando un sentimento che va anche oltre la cura dell’allestimento delle scene, gli splendidi scorci del borgo e la partecipazione appassionata di tutti i suoi abitanti. Più di 200 figuranti, oltre trenta scene tradizionali, rievocheranno l’attesa dell’Evento.
Tra gli stretti vicoli e le piazzette di Pollina, i locali – che per il resto dell’anno rimangono pressoché chiusi – si animeranno della vita di un tempo. Il profumo del vin cotto e dei biscotti precederà la cantina, mentre il tintinnare del ferro sull’incudine battuto dal fabbro si diffonderà tra i popolani; le donne animeranno i mercatini con la frutta e le spezie, e il vociare allegro dei loro bambini riecheggerà per il paese; la “mannira” e il forno attireranno con i loro odori i viandanti affamati, e capannelli di curiosi si fermeranno di fronte al falegname che, con antichi ed originali attrezzi di un tempo , realizzerà la culla del Bambin Gesù. La magia del Presepe Vivente di Pollina si ripete dal 2018 ma sono già tanti i visitatori di ogni età che hanno raggiunto questo angolo della Sicilia, alcuni di loro sono anche ritornati come ospiti fissi di una grande famiglia che è quella che anima il Presepe.