Gran parte del territorio di Pollina è coltivato ad uliveto. Si possono notare grandi alberi secolari, maestosi e produttivi chiamati saraceni, ma anche altre piante come le “Giarraffe”, “Crastu”, “Nerva”, “Nuciddrara”. I, Pollina è sempre stato un paese fondamentalmente agricolo e la produzione dell’olio è sempre stata una delle principali attività economiche del paese, ma dal 1960 è iniziato un lento e inarrestabile abbandono delle campagne, anche a causa delle annate scarse che hanno costretto i contadini e emigrare verso il centro abitato.
Una volta la produzione dell’olio d’oliva era copiosa; in questi ultimi anni è andata scemando. L’ evento che ha contribuito in maniera negativa a tutto questo è sicuramente stato l’incendio del 1994, il quale ha distrutto parecchi alberi secolari distribuiti in tutto il territorio.
Oggi chi ha degli alberi d’ulivo nelle proprie campagne dedica un po del proprio tempo nel periodo autunnale ad effettuare la raccolta delle olive, producendo l’olio locale. C’è chi utilizza ancora i metodi tradizionali e chi invece si è dotato nel corso degli anni di mezzi meccanici che aiutano a risparmiare tempo e fatica. Le olive raccolte vengono poi portate presso i frantoi dove sono sottoposte a diverse lavorazioni per ottenere un prodotto genuino e di qualità. Una volta trasportate presso il centro di lavorazione, le olive vengono poste in ambienti aerati per evitare di comprometterne la commestibilità. Successivamente vengono pulite e separate da corpi estranei come rami e foglie e poi lavorate.
Le principali fasi di produzione sono:
• Frangiatura: consiste nella frantumazione della polpa e dei noccioli
• Gramolatura: consiste nel rimescolamento della pasta ottenuta dalla frangiatura che facilita l’estrazione dell’olio
• Estrazione: fase che può avvenire con diversi sistemi (pressione o centrifugazione). In seguito viene separato l’olio dalla sansa
Una volta liberato da tutti i residui estranei, ecco finalmente l’olio.