L’ ulivo: leggenda e storia
La mitologia greca racconta che il principe Cecrope (metà uomo e metà serpente) partito dall’ Egitto approdò su una spiaggia greca. Dopo aver fondato una civiltà nella regione dell’ attica volle scegliere una divinità per dare un nome alla città creata. Nacque la disputa tra Nettuno e Minerva dei dell’ Olimpo. Giove stabili che avrebbe concesso il dominio a chi avesse creato la cosa oiù utile all’ uomo. Nettuno, il dio del mare creò un animale forte fino ad allora mai visto: il cavallo. Minerva, fece nascere una pianta dalla terra, dai rami nodosi e contorti, con piccoli frutti polposi, i cui frutti avrebbero dato agli uomini luce e nutrimento: l’ ULIVO. La vittoria fu assegnata a Minerva e la città fondata da Cecrope fu chiamata Atene.
Il culto greco consacrò l’ ulivo a Minerva, culto che si trasmise ai Romani i quali lo usarono intrecciato in ramoscelli per premiare i cittadini meritevoli della patria.
Gli uliveti a Finale
La nascita degli immensi e splendidi uliveti nel triangolo territoriale Geraci-Castelbuono-San Mauro Castelverde, che comprende Pollina e Finale, risale ai primi del 500 quando in tutta la Val Demone la produzione di olio era consistente. A memoria d’ uomo si può affermare che Finale, prima dello sviluppo strutturale e sociale, era distesa di ulivi secolari che erano la fonte primaria di ricchezza della comunità in crescita. Con l’ espansione delle strutture abitative, gli ulivi, fino al 1973 ( anno in cui è nata la sagra), erano numerosi.
Edizione 2015. Sagra dell’Ulivo a Finale di Pollina (PA), la seconda domenica di novembre. Sfilata equestre e degustazione di prodotti della gastronomia locale. La manifestazione, giunta alla XXXIX edizione, vedrà un susseguirsi di momenti culturali, folklorici e gastronomici che allieteranno quanti vorranno partecipare alla tradizionale festa popolare.
Le origini della festa
Il 25 novembre 1973, Finale vive un giorno di festa diverso, nuovo, straordinario: nasce la prima Sagra dell’Ulivo. Quell’albero che è stato la fonte di ricchezza per l’intero paese, diventa simbolo ed elemento rappresentativo di una piccola comunità che ha la voglia di crescere e far conoscere la propria cultura popolare eterogenea. Mimmo Ventimiglia, ideatore della manifestazione, inconsa-pevolmente, crea una tradizione. La Sagra viene patrocinata dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco che ha il compito di ideare ed organizzare la manifestazione, che ogni anno si rinnova, proponendo iniziative sempre originali.
Si ripetono, invece, la sfilata equestre che mette in risalto la capacità dei cavalieri di spettacolarizzare l'evento in modo controllato ed efficace.
La sfilata pomeridiana si arricchisce, inoltre, di gruppi folkloristici provenienti da diverse realtà. Come è noto, ormai da qualche anno, la manifestazione vede la partecipazione di un numero indeterminato di persone provenienti dall'entroterra madonita, dalla provincia di Palermo e da altre svariate località, per assistere e vivere alcuni momenti di grande vitalità coinvolgente. La degustazione dei vari prodotti della gastronomia locale rappresenta il clou della manifestazione. Ognuno dei presenti viene messo in condizione di assaggiare i prodotti preparati a base di olio e olive. Viene, inoltre, data la possibilità di acquistare specialità gastronomiche in vendita nei vari stands.
Il testo è stato tratto dal libro "La Sagra dell'ulivo: trent'anni di vita" di Lucio Vranca.